Tutti i musicisti sono viaggiatori. Ma c’è chi si sposta con un entourage di venti persone e chi, alla soglia dei vent’anni, decide di farlo da solo: senza band, senza fidanzata, solo con la sua chitarra. Il cantante in questione è il canadese Dan Mangan che, dopo la pubblicazione del suo primo cd Postcards and Daydreaming, si è imbarcato in un tour solitario che l’ha portato in Canada, America, Australia ed Europa. Per farsi conoscere Dan ha accettato di suonare in bar, lavanderie a gettoni e per strada. Il risultato è stato un successo tanto sperato quanto inatteso, seguito dall’uscita del suo secondo cd.
Scritto a Vancouver e per Vancouver, Nice, Nice, Very Nice parla allo stesso tempo di casa e non casa: di Vancouver, dove Dan è nato e vive tutt’ora, e del mondo fuori Vancouver. E lo fa con un’onestà quasi disarmante, che nasconde dietro a canzoni ironiche e volutamente presuntuose un cantante pronto a esporsi al suo pubblico senza filtri nè protezioni. Appassionata dei suoi cd da ormai quasi due anni, gli ho scritto per chiedergli un’intervista via mail.
Lui ha detto sì.
Io gli ho mandato le mie domande.
Lui mi ha inviato le sue risposte.
Ma prima di leggerle, una canzone:
Dan Mangan – The Indie Queens Are Waiting by Arts & Crafts
R: Mi descrivi Dan Mangan uomo e Dan Mangan cantante in 5 parole?
DM: Dan Mangan cantante: Il mondo fa rumore quindi prestagli attenzione.
Dan Mangan essere umano: La pioggia fa rumore quindi prestale attenzione
R: Dopo la pubblicazione del tuo primo cd, ti sei buttato in un tour attraverso il Canada, ci racconti come è stato viaggiare in quel modo?
DM: In Canada suonavo dove la gente mi lasciava suonare, capitando anche in posti squallidi dentro città tremende. Ma ho suonato anche negli States e all’estero. Sembra assurdo dirlo: ma è stato uno dei periodi più belli della mia vita; mi ha permesso di imparare molto su me stesso, sul mio processo creativo e sul mondo in generale. Ha consolidato in me il bisogno di continuare a suonare.
R: Viaggiare ha cambiato il tuo modo di scrivere canzoni?
DM: Assolutamente sì. Credo che Nice, Nice, Very Nice tratti soprattutto del mio rapporto con Vancouver, una relazione su cui non avrei potuto riflettere se non me ne fossi andato. Ci sono alcune canzoni, nell’album, dedicate molto chiaramente al viaggiare, ma penso che trascorrere così tanto tempo sulla strada mi abbia in generale regalato una visione del mondo che non avrei, ora, se fossi rimasto a Vancouver.
R: C’è chi sostiene che una volta partiti non si torna mai davvero, perchè si torna sempre cambiati. Sei d’accordo?
DM: Mmm, difficile dirlo. Sono d’accordo sul fatto che ogni viaggio ci cambia. Un anno in giro equivale a 4 anni di università in termini di ciò che possiamo imparare di noi stessi e del posto che occupiamo nel mondo. Ma questo succede solo se siamo aperti e disposti a metterci in discussione. Viaggiare non è un’illuminazione di per sè, è lo strumento che rende possibile tale illuminazione. Per questo deve essere affrontato con l’apertura necessaria per osservare ciò che ci circonda da un punto di vista nuovo e per assorbire l’unicità di ogni destinazione.
Dan Mangan – Road Regrets by Arts & Crafts
R: Nella canzone Road Regrets dici che “driving for a week or two put words in your mouth”: è così che sono nate le canzoni di Nice, Nice, Very Nice?
DM: Ahah! Sì, penso di sì. In quel pezzo comunque mi riferivo alle canzoni country. Dice: “country hasn’t been the lens that I see through, but driving for a week or two turns you in to a walking country song” e si riferiva al clichè del musicista viaggiatore. A ogni svolta reciti qualche clichè perchè ci sono già stati così tanti musicisti e così tante canzoni sulla strada, così tante parole scritte sui tour.
R: Citando sempre Road Regrets: hai rimpianti legati alla tua esperienza sulla strada?
DM: Sì, e sono tutti legati al fatto che non mi sono preso cura di me stesso, mentre ero in tour. Ci sono stati periodi lunghi in cui lavoravo troppo e mi sono ammalato, mettendo in crisi la mia salute e il mio benessere. La gran parte dei miei rimpianti non sono legati all’essermi divertito troppo, ma al non essermi preparato abbastanza o al non essermi preoccupato delle cose più importanti della mia vita.
R: Cos’è ‘casa’ per te?
DM: Casa è Vancouver, senza dubbio. Ma anche Vancouver non è casa quando ci sto solo qualche giorno. Forse ‘casa’ è più semplicemente uno stato di immobilità: non doversi alzare la mattina e partire.
R: Quali sono i posti da non perdere a Vancouver?
DM: Se ti piace la natura Grouse Mountain e il Queen Elizabeth Park. Per i ristoranti sarebbe da pazzi non provare il sushi: Vancouver l’ha adottato e ne ha fatto il suo piatto ufficiale. Granville Island è un bel mercato di prodotti e artigianato locale e si affaccia sullo splendido False Creek. A prescindere dalla stagione, non ci si può perdere Wreck Beach, è una spiaggia nuda, niente di più, ma ha una delle viste più belle sulla città.
R: E il tuo posto preferito a Vancouver?
DM: Ora come ora Jericho Beach, abito lì vicino ed è una spiaggia meravigliosa.
R: Consigliaci qualche band di Vancouver…
DM: Ladyhawk, Black Mountain, New Pornographers, Veda Hille, Geoff Berner… Ma ce ne sono tantissime altre…
R: In You Silly Git dici che scrivi canzoni che parlano di te. A me invece sembra che le tue canzoni siano sì personali ma, allo stesso tempo, capaci di diventare universali. Come riesci a ‘scomparire’ dalle tue canzoni pur rimanendo il protagonista?
DM: Penso che le mie emozioni non siano uniche. Ho provato miriadi di emozioni miliardi di volte, ma immagino che anche gli altri le abbiano provate a un certo punto, quelle emozioni. Penso si possa essere sottili e mirati allo stesso tempo, e con questo intendo dire che è possibile suggerire un pensiero o un’emozione senza martellare la testa di chi ti ascolta per inculcargliela. Alcune delle mie canzoni preferite mi danno l’impressione di non sapere di cosa stanno parlando, ma riesco a capire il loro significato. Nei miei album ho scritto ciò che pensavo sperando che gli altri riuscissero a relazionarsi ai miei testi.
R: Suggeriresti agli aspiranti musicisti di viaggiare come hai fatto tu?
DM: Ecco cosa suggerirei a un cantante: lavora sodo. Circondati di persone che siano fonte d’ispirazione per te. Compra un furgoncino. Lavora sodo. Non smettere mai di scrivere. Sii creativo e parla agli altri della tua arte. Impara da ogni concerto che fai. Impara sempre. Lavora sodo. Viaggia. Più che puoi.
Dan Mangan – Sold by Arts & Crafts
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Dan Mangan è un cantautore di Vancouver, Canada. Ha all’attivo due cd – Postcards and Daydreaming e Nice, Nice, Very Nice e diversi tour mondiali. Lo scorso autunno è stato in concerto a Basilea, mancando di poco l’Italia.