Ci eravamo già occupati di viaggi spaziali qualche tempo fa. Oggi torniamo sull’argomento parlando di Opticks, una performance live di trasmissione radio audio-video tra le Terra e la Luna. Abbiamo fatto qualche domanda a Daniela de Paulis, che ci ha raccontato come è nato questo progetto e come si è avvicinata a questo tipo di installazioni.

Come prima cosa: qual è stato il tuo percorso artistico e quindi com’è nato il progetto opticks?

Nei miei progetti artistici mi interessa esaminare i grandi spazi, come per esempio i mari e gli oceani che sono i protagonisti dell’esteso lavoro video ‘Invisible Cities’ – iniziato nel 2006 ad Helsinki ed ancora in fase di sviluppo – in cui traccio linee invisibili tra i maggiori porti internazionali. Nel progetto Atlas Gèographique invece è la terraferma, filmata da varie altezze su una mongolfiera, che cerca di mostrare al fruitore ‘the bigger picture’, ovvero lo spazio come progetto architettonico. In ‘London to Rome’ lo spazio architettonico e culturale tra le due città è riprodotto tramite il suono, la fedele registrazione audio dell’intero viaggio di un pacco postale da Londra a Roma per via aerea, della durata complessiva di 50 ore. Inevitabilmente misurarmi con le distanze geografiche mi ha portato ad interessarmi al cosmo e ad usare dal 2009 la tecnologia EME (earth-moon-earth) in un progetto artistico, OPTICKS appunto. Ero a conoscenza di questa tecnologia grazie al lavoro di un’artista britannica – Katie Paterson – che nel 2007 inviò sulla luna la Moonlight Sonata di Beethoven, registrandone il suono riflesso. L’effetto che tale suono ebbe sulla mia immaginazione fu tale da portarmi a sviluppare ulteriormente questa tecnologia quasi del tutto sconosciuta agli artisti ma in realtà già usata negli anni ’40 dalla US Navy per scopi spionistici.

Ci puoi descrivere come si rappresenta una performance del progetto opticks?

OPTICKS è una performance live tra la terra e la luna per mezzo di onde radio. Il progetto è possibile grazie alla collaborazione con i radio amatori attivi al radio telescopio di Dwingeloo in Olanda. Durante ogni performance di OPTICKS le immagini dei sette colori dello spettro vengono inviate sulla luna come onde radio da una stazione trasmittente in Svizzera, Brasile o Inghilterra; tali immagini, dopo essere state riflesse dal nostro satellite naturale, vengono ricevute daIl’antenna del radio telescopio di Dwingeloo e proiettate in tempo reale. Data e ora di ogni performance devono essere accuratamente stabilite in base alla posizione della terra rispetto alla luna, ciò rende ogni presentazione del progetto piuttosto unica poiché molto difficilmente tali condizioni astronomiche possono essere ricreate. Inoltre OPTICKS può essere presentato solo per poche ore nell’arco di ogni mese per le stesse ragioni astronomiche. La performance è introdotta da suoni live di segnali prodotti da radio amatori attivi in quel preciso momento in varie parti della terra ed in comunicazione tra loro tramite la luna, che agisce da riflettore di tali segnali. I suoni catturati dall’antenna del radio telescopio di Dwingeloo vengono quindi trasmessi in tempo reale via Internet e diffusi nel luogo della performance. Dopo l’introduzione sonora si passa ad un breve collegamento audio-video con i radio amatori di Dwingeloo che introducono l’ aspetto tecnico del processo earth-moon-earth. La parte centrale della performance è la proiezione live dei sette colori di ritorno dalla luna, dopo un viaggio di circa 800.000 chilometri della durata di 2.5 secondi. I colori presentano distorsioni dovute sia all’indebolimento del segnale radio originale per via della distanza percorsa, sia alla rifrazione del segnale causata dalla superficie della luna. Forse non tutti sanno che la luna è un pessimo riflettore per la sua natura di sfera in movimento dalla superficie irregolare e polverosa. Le distorsioni dei colori sono quindi diverse ogni volta e sono in un certo senso l’impronta dello spazio percorso dal segnale radio. La performance dura circa 45 minuti.

Anche se non ci saranno molti  fisici e/o astronomi tra i lettori di NBM, puoi darci qualche informazione tecnica, : come si ottengono le immagini e i suoni del progetto?

La tecnologia earth-moon-earth, o Moonbounce, fu creata con lo scopo di trasmettere messaggi vocali e sonori da un luogo all’altro della terra, usando la luna come riflettore, prima della messa in orbita dei satelliti artificiali per telecomunicazioni alla fine degli ’50. Prima di OPTICKS, immagini codificate non erano mai state inviate sulla luna con questa tecnica. Insieme a Jan van Muijlwijk, uno dei più attivi del team di Dwingeloo, abbiamo messo a punto questo processo. Si tratta di un insieme di tecnologie già esistenti, comunemente usate dai radio amatori ma collegate in maniera innovativa. In sintesi, le immagini sono convertite in suoni, questi vengono inviati sulla luna come onde radio e viceversa. Semplice ma estremamente difficile allo stesso tempo.

Come avviene la scelta delle immagini e su cosa si basa la composizione musicale? quest’ultima è sempre diversa in ogni occasione?

Il nome OPTICKS è preso in prestito dal saggio di Newton sulla rifrazione luminosa e i sette colori dello spettro. Dopo aver messo a punto la tecnologia per inviare e ricevere immagini dalla luna ho preferito sviluppare un progetto il più possibile rigoroso e astratto, da qui la scelta di usare solo le immagini monocrome dei sette colori che possano meglio evidenziare come una cartina al tornasole, la distorsione causata dalla riflessione del segnale e dalla distanza. Alla fine di ogni performance vengono inviate sulla luna alcune immagini portate dal pubblico, fotografie o disegni. Anche la composizione sonora è ispirata al saggio ‘Opticks’: secondo Newton, che era dedito all’Alchimia oltre che alla Scienza, le note musicali hanno una intrinseca connessione con i sette colori dello spettro, con i sette corpi celesti allora conosciuti e i giorni della settimana. Finora ho collaborato con due artisti del suono, Enrique Tomas e Marty Quinn. Per la prima performance al Planetario di Amsterdam ho commissionato ad Enrique una composizione sonora di sette minuti, in cui ogni minuto di suono corrisponde ad un particolare colore dello spettro. Ho poi inviato questa composizione sulla luna, registrandone il suono riflesso. La composizione è stata realizzata appositamente per la tecnologia Moonbounce, tenendo conto cioè delle frequenze per cui essa è stata progettata, che sono quelle della voce maschile (400- 2800 Hz). Enrique ha accompagnato la performance al Planetario con suoni live estratti da questa composizione e la sua riflessione dalla
luna. Per la performance in occasione del Global Astronomy Month 2011 ho invece collaborato con Marty Quinn, un sound designer impegnato con la NASA nella ricerca sonora a favore dei non vedenti. Marty ha realizzato una composizione utilizzando un software da lui realizzato che traspone in codice sonoro i pixels dell’immagine, dunque un’altra interpretazione contemporanea di questa connessione tra suoni e colori di cui scriveva Newton.

Che tipo di sviluppi potrà avere un progetto come questo? sarà possibile spingersi oltre la luna? avrebbe senso?

La ricerca visiva e sonora in connesione con la radio astronomia può spingersi molto più avanti, questi sono gli inizi. Alcuni radio amatori in Germania stanno sperimentando il Venus Bounce, inviando cioè segnali radio a Venere, il riflesso di tali segnali tuttavia è ancora troppo debole per poter essere udibile e/o visibile. Il mio progetto attuale è quello di stabilire una fondazione al radio telescopio di Dwingeloo che possa favorire la collaborazione tra artisti e scienziati per lo sviluppo di questo tipo di ricerca.

Quali saranno le prossime performance? sarà possibile seguirti qui in Italia?

Ci sarà una performance di OPTICKS a Rotterdam il 9 settembre in occasione dell’apertura delle attività artistiche nella città. Il luogo è da definire, è possibile seguire gli aggiornamenti sul sito del progetto www.opticks.info. Un’altra performance sarà in autunno a Museon, il Museo di Scienze Naturali dell’Aia. In Italia c’è interesse da parte di qualche istituzione a Roma ma per il momento nulla di definitivo.

Qui di seguito trovate alcuni file sonori generati dal rimbalzo Terra-Luna:

Suono del mio ritratto -> Bounced Daniela

Suono creato per la performance al Planetario di Amsterdam di ritorno dalla luna ->Naamloos (2)

E’ possibile vedere in streaming la performance fatta al planetario di Amsterdam qui

(credits: Enrique Tomas, Daniela de Paulis e Jan van Muijlwijk – la foto in copertina è di Niccolò Favari)

 

Daniela de Paulis – BIO
La mia pratica come artista di contemporaneo è iniziata nel ’95 ed include installazioni, video arte, suono e performance. Dal 2001 mi occupo di progetti che richiedono un lungo periodo di ricerca e realizzazione, alcuni dei quali in collaborazione con coreografi, scienziati, radio amatori e artisti del suono. Ho studiato Pittura all’Accademia di Belle Art di Roma, continuando con un Master in Visual Performance alla Plymouth University in Gran Bretagna, alla ricerca di un linguaggio artistico il più possibile multimediale. Dal 2005 al 2009 ho insegnato Arte e Design al Barking College di Londra. Ho partecipato a numerose residenze internazionali, tra cui HIAP in Finlandia e Foundation B.A.D. In Olanda, dove attualmente vivo e lavoro. Sono ricercatrice alla Leiden University con un progetto sulle relazioni tra Architettura Utopica e la Letteratura di Viaggio. Ho mostrato il mio lavoro in numerose mostre collettive e personali in Italia, Olanda, Francia, Bulgaria, Finlandia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Brasile e Argentina.

www.danieladepaulis.com
www.opticks.info