Ogni anno Brian Ceci, Shaun Finn e i loro amici lasciano Vancouver, dove abitano, e intraprendono un viaggio di 8 ore verso il nord del British Columbia. Per costruirsi un campo da hockey sul ghiaccio. Il ghiaccio che usano, però, non è artificiale: è quello che ogni inverno si crea naturalmente sulla superficie del Green Lake in Canada. Per costruire il campo ci vogliono più viaggi, ma la fatica e il freddo non hanno ancora avuto la meglio sul divertimento del giocare su un campo costruito da zero nel mezzo della natura selvaggia del Canada. Incuriosita dal progetto e rapita dal bel documentario che Brian & Shaun hanno girato, ho deciso di fargli qualche domanda. Ecco le risposte.

(Don’t speak Italian? You can read the English language version of the interview here!)

R: In quale parte del Canada vivete? Come vi è venuta l’idea di costruirvi un campo da hockey? In quanti siete?

Ogni anno cambia il numero di persone che partecipa, quest’anno eravamo in 13. Veniamo tutti da diverse zone di Vancouver. L’idea ci è venuta 5 anni fa, quando ci siamo messi a spalare a mano un quadrato di cinque metri per cinque sul lago ghiacciato per giocarci solo con disco e mazze, senza pattini. Col passare degli anni quel quadrato è andato ingigantendosi fino a diventare un vero e proprio campo da hockey.

R: Perchè avete scelto Green Lake? Cosa lo rende speciale?

BC: Due dei miei amici hanno delle case sul lago. Di solito ci vanno d’estate per fare sci nautico o per rilassarsi quando fa abbastanza caldo. Green Lake è speciale perchè la città dove viviamo non è così fredda. Gran parte delle città in Canada d’inverno arrivano a -30 gradi ma, a Vancouver, si arriva al massimo a 0 gradi d’inverno, quindi non si può giocare a hockey sul ghiaccio. Arrivare su un lago ghiacciato circondato da una natura congelata dalla neve e dall’inverno e giocare su un campo che ti sei costruito da solo è un’esperienza incredibile.

R: In che modo preparate il campo? Quanti viaggi dovete fare e cosa succede durante quei viaggi?

BC: Ogni anno è un processo diverso, ma di solito facciamo almeno 3 viaggi per trasformare il ghiaccio in una superficie su cui giocare. Quando il lago è ghiacchiato, il ghiaccio raggiunge almeno 30cm di spessore. Nel primo giro vanno uno o due di noi per dare la forma alla pista di pattinaggio. Abbiamo un fuoristrada ATV su cui è montato uno spalaneve, il che rende più facile spostare la neve per creare i bordi della pista, ma prima che lo comprassimo spalavamo a mano. Una volta che la pista ha preso forma, deve esserci abbastanza freddo (almeno -10 gradi) per lisciare la superficie del ghiaccio. Dobbiamo fare un buco nel ghiaccio e prelevare acqua con cui allagare la superficie del campo per renderla il più liscio possibile, come si vede nel video. Ripetiamo il processo in altri due o tre giri. Quando veniamo per giocare, ci vuole un giorno per preparare il campo: spalare il ghiacchio, allagare di nuovo la superficie e montare le luci per giocare anche in notturna…

R: Qual è la parte più difficile e quale la più divertente?

BC: Ci vuole un impegno incredibile per far funzionare tutto. Ognuno di noi ha un compito, il che è divertente considerato che ci sono un falegname, un elettricista e un paio di cuochi nel gruppo, quindi siamo tutti abbastanza bravi in quello che ci viene assegnato. Probabilmente la parte più difficile è l’allagamento notturno del campo perchè, quando tutti gli altri sono in casa a divertirsi, alcuni di noi devono uscire a tarda notte e fare il lavoro. La parte divertente? Tutto il viaggio. Giocare a hockey con i tuoi amici su un lago ghiacchiato non ha paragoni: immagina di guidare fino a un posto lontano da tutto e di costruirti il tuo campo da calcio partendo da zero insieme a un gruppo di amici, tutti appassionati di calcio quanto te. È semplicemente fantastico.

R: C’è un premio per la squadra che vince? Fate più di una partita?

BC: Ci dividiamo in squadre più volte al giorno. Quando andiamo lassù giochiamo quasi tutto il giorno, quindi giochiamo come viene. Abbiamo un bel trofeo per la squadra che vince a fine giornata, giusto per mantenere vivo lo spirito del gioco. L’anno scorso abbiamo deciso che chi perde deve mettersi un cappello rosa che dice ‘super bitch’.

R: Lo rifarete il prossimo gennaio?

BC: Certo! E non vedo l’ora. Stiamo cercando sponsor per girare un documentario migliore rispetto a questo.

R: Avete altre sfide in programma?

BC: Questa di per sè è già una sfida. Ma cerchiamo sempre di aggiungere elementi nuovi al nostro campo. Quest’anno speriamo di poterlo illuminare meglio per giocare di notte e di avere più assi per evitare che il disco esca dal campo.

R: Consigliami tre posti da visitare in Canada

BC: Vancouver, dove vivo. A molta gente non importa nulla della città dove vive. Vancouver è un posto fantastico in cui abitare. La gente che non è mai stata in Canada arriva e viene conquistata dalla sua bellezza. È una grande città costiera circondata da immense catene montuose ed è un posto davvero unico.

Montreal, altra città fantastica: è parte dell’area francofona del Canada e culturalmente è molto varia. E c’è una vita notturna fantastica. C’è tanto da fare ed è difficile raccontartela, devi andarci!

Whistler/Banff/Jasper: Whistler è a un’ora da Vancouver ed è un posto perfetto per chi ama sciare, andare in mountain bike o stare in mezzo alla natura. Banff e Jasper sono in Alberta, sono piccole e splendide città inserite all’interno di altrettanto splendidi Parchi Nazionali.

Il Canada è un posto dove la natura è ovunque.

R: Quanto a nord ti sei spinto in Canada?

BC: Non così tanto. Mi piacerebbe arrivare al Circolo Polare Artico. Ma per ora mi fermo qui. Probabilmente il punto più a nord che ho raggiunto è Prince George, nel British Columbia.

R: Consiglieresti ad altri di fare quello che avete fatto voi?

BC: Ovvio! È una gran fatica, ma è un’esperienza magnifica. Non vedo l’ora che sia gennaio!

R: Come filmmaker, qual è la tua ambizione pià grande? Stai già lavorando ad altri progetti? 

BC: Sia io che Shaun ci occupiamo di cinema per lavoro e c’è sempre qualcosa di nuovo in ballo. Il Canada ha una bellezza naturale tutta sua, quindi puoi notare la sua presenza nei nostri video. Comunque, ci piacerebbe portare la nostra cinepresa all’estero e filmare il resto del mondo.  Ci serve solo l’occasione per farlo!

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Brian & Shaun vivono a Vancouver, in Canada. Questi sono i loro siti internet:

www.brianceci.com

www.finnessemedia.com

Tutte le foto dell’articolo sono di Brian Ceci & Shaun Finn.