La città di notte – Budapest, Hungary
Parigi dell’Est. Così era soprannominata Budapest negli anni ‘20 e ‘30 per la vivacità della sua vita notturna. Oggi è nuovamente ritenuta una delle capitali europee del divertimento. La notte nella capitale ungherese ha come simbolo il meraviglioso palazzo del parlamento, costruito a fine ‘800 dall’architetto Imre Steidl. Con le sue alte guglie, si staglia dal basso profilo di Pest, quasi a voler superare in altezza il Vàreghy, lo sperone di roccia che, dall’altra sponda del Danubio, ospita l’antico castello. Le luci sono infinite come i danzanti riflessi sulle acque del fiume, e danno l’idea di una città in fermento.
Arrivo a Budapest in un freddo e piovoso pomeriggio di inizio dicembre, convinto di poter documentare la notte irrefrenabile della capitale, concentrandomi sulla quantità di gente che, noncurante del freddo opprimente, si riversa sulle strade e fuori dai locali per divertirsi. Ben presto mi accorgo che però, calato il buio, le strade sono in realtà deserte. Un silenzio surreale cala tra vicoli e piazze di Pest, i mercatini di natale che tutto il giorno servono goulash e vin brulè a volontà, poco prima delle 21 sono già chiusi e sono ben poche le persone ancora in giro. Trascorso qualche giorno arriviamo al weekend. Gli ungheresi continuano ad affollare i mercatini di natale e Vaçi Utca, la via principale dei negozi, gremiti di gente fino alle 21, 21.30. Dopo quell’ora, i pedoni scompaiono immediatamente, e le strade si svuotano.
Salvo pochi taxi nelle arterie principali della città, le auto sono tutte posteggiate e nell’aria regna un silenzio assoluto. Il mio progetto voleva documentare la notte di una città come luogo ricco di vita e brulicante di gente ad ogni ora. Questo era quello che avevo ipotizzato prima della partenza. Ma la “Buda by night” di cui mi avevano tanto parlato e di cui avevo letto, non appariva affatto come veniva narrata. La traccia allora è cambiata, mi sono concentrato su scatti notturni delle zone centrali, evidenziando la mancanza di presenze umane.
Ho scattato apposta senza cavalletto e a sensibilità elevate, facendo risaltare un certo rumore. L’intento era quello di rimandare alle immagini di scarsa qualità prodotte dalle telecamere di sicurezza sparse per gli angoli della città. Gli unici occhi che seguono costantemente i pochi movimenti notturni, come uno schivo osservatore mimetizzato nell’ambiente urbano. Inoltre, ho poi deciso di proseguire lo stesso lavoro osservando la città anche nelle ore iniziali e centrali della giornata, percependo la stessa atmosfera di silenzio e pacatezza.
In realtà, alla fine ho scoperto che la fama di capitale europea dalla interminabile e inimitabile vita notturna non è affatto immeritata. L’assenza di persone in strada è legata a doppio filo con il clima rigido e le giornate corte dei mesi invernali. Certo, per un turista che non conosce la città, l’impressione è di essere in mezzo al nulla e nemmeno all’esterno dei locali più mondani si nota la folla. Però, una volta scoperto un indirizzo di una certa importanza, si capisce al volo dove si nascondono tutte le persone, divertendosi e animando calorosamente la notte di Budapest dentro i locali più famosi.
Qualche consiglio:
Per dormire naturalmente l’offerta è più che ampia. Personalmente mi sono trovato bene presso il “7 Seasons Apartaments”, economico e pulito, è un nuovo complesso con varie tipologie di appartamenti situato a Pest, sulla sponda orientale del Danubio. A pochi passi si trova la metropolitana, la seconda più antica in Europa continentale, con cui si raggiunge ogni parte della città. Intorno, ristoranti, locali, supermercati, la Sinagoga, la Basilica di Santo Stefano e, sempre nel raggio di pochi minuti di cammino, la zona nuova della Vàci Utca, con gli immancabili Starbucks, H&M.
Continuando, si raggiunge il Danubio, costeggiato da una passeggiata che, proseguendo verso sud, vi porterà all’imponente palazzo del Parlamento. Il fiume si attraversa velocemente percorrendo uno dei tanti ponti o con la linea rossa della metro. La città più vera si scorge proprio su questa riva, a Buda. La funicolare (a pagamento) vi porta al Budai Vàr, il castello di Buda, punto da cui partono i vicoli della vecchia città. Bellissima la Chiesa di Mattia, dal cui muro esterno si gode di una vista mozzafiato sul Danubio, i suoi ponti e il parlamento.
Tornando verso Pest, se è una bella giornata consiglio due passi sulla verde Margitszigeti, l’Isola Margherita. Con la linea arancione si può inoltre raggiungere la famosa Hòsòk Tere, la Piazza degli Eroi, alla fine di Andràssi Ut (strada delle ambasciate, patrimonio Unesco). Ai lati della piazza troverete il museo delle belle arti e la Galleria d’Arte, una delle più grandi sale d’esposizione d’Ungheria. Appena dietro la piazza inizia il Varosliget, il parco della città, con laghetti, lo zoo, il palazzetto del ghiaccio e il meraviglioso bagno termale Szèchenyi.
Per informazioni, all’aeroporto o nei centri informativi si può prendere gratuitamente la Budapest Guide, in lingua italiana. Per muoversi, si può acquistare la Budapest Card: con validità variabile a seconda della scelta, costa circa 9€ al giorno e comprende tutti i trasporti pubblici, agevolazioni varie, sconti e ingressi a molti musei.
Federico Bajetti nasce il 13.08.1990 a Brescia. Da sempre appassionato di viaggi e natura, si avvicina alla fotografia, inizialmente analogica, intorno agli 11 anni grazie alla passione tramandatagli dal padre e dai due zii. Nel 2004 la prima digitale e gli scatti iniziano ad aumentare. La vera svolta avviene nel 2008, durante un periodo di studio negli Stati Uniti, dove acquista la sua prima reflex rivoluzionando il modo di vedere il mondo attraverso l’obiettivo. Dopo aver compiuto studi di perito aziendale per il turismo decide di dedicarsi interamente alla fotografia iscrivendosi alla Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, che frequenta tutt’ora. Il primo vero viaggio, per come l’ha sempre inteso, in auto e tenda a Capo Nord, da li in poi è stato un continuo crescendo che negli ultimi 3 anni l’ha portato attraverso 24 differenti paesi. Oggi è assistente di un’affermato fotografo di moda e le sue priorità continuano ad essere la fotografia e i viaggi. Non importa il dove, non importa il come, basta ci sia qualcosa da vedere, da scoprire, fotografare e raccontare.