Elis ed Edoardo sono partiti il 21 giugno pronti ad attraversare le Alpi. Spedizione Annibale è l’avventura che li porta a partire da Trieste con destinazione Savona attraverso cinque regioni, zaino in spalla e gambe pronte a camminare sulle meravigliose Alpi.  La nostra intervista.

25030370f18411e2b3af22000a1fb856_7NBM: Come vi è venuto in mente un progetto come questo?

SA: Nel 2005 un nostro amico ha tentato di fare la traversata alpina in solitaria, fermandosi dopo un mese in Trentino. Entrambi siamo venuti a conoscenza della sua avventura in occasioni differenti, solo dopo anni, parlandone insieme, ci siamo accorti che avremmo dovuto provare un’esperienza simile. E quella che era solo una chiacchiera davanti a una birra si è poi concretizzata in quella che oggi è Spedizione Annibale.

NBM: Che impegno ha richiesto?

SA: In realtà sono due anni che definiamo e programmiamo i dettagli logistici del viaggio, tuttavia è solo negli ultimi 4 mesi che abbiamo coordinato tutte le variabili, pensando nello specifico al percorso, all’equipaggiamento, al cibo etc.

NBM: Avete sempre avuto una passione per la montagna? Vi siete allenati per prepararvi o no?

SA: Fin da quando eravamo piccoli la montagna era presente in molte occasioni, lo sci/snowboard, gli scout, le passeggiate con la famiglia. Crescendo è diventata un ossessione, appena possiamo scappiamo dalla città per immergerci tra rocce e pini mughi, lontano dai rumori e dalla frenesia, per sentirci liberi e stare bene. Per questo viaggio non ci siamo allenati nel senso stretto del termine, entrambi già pratichiamo sport, e comunque per questo tipo di viaggio non è necessario un allenamento specifico. Il fisico si adatta in fretta al peso dello zaino e ai tanti chilometri, la mente, invece, necessita di più tempo per adattarsi, richiederebbe quindi un allenamento specifico che purtroppo non esiste.

NBM: A livello economico, come vi siete preparati a questa cosa?

SA: Non è una domanda facile. Abbiamo entrambi chiesto un aiuto alle nostre famiglie, principalmente per acquistare il materiale necessario per la partenza. Comunque abbiamo dovuto guardare avanti e risparmiare per due anni, inoltre un nostro amico ci ha aiutato sponsorizzandoci con il suo negozio di articoli da montagna.

194d69b8e99511e28df322000a9e48a8_7NBM: Pensate che sarà facile tornare alla “realtà” dopo? 

SA: Assolutamente no.
Qui ti ritrovi ogni giorno a dover gestire te stesso tra fatica e il silenzio di panorami mozzafiato. Nessun computer, il telefono spesso non funziona, mangiamo quando abbiamo fame, andiamo a dormire appena cala il sole e ci svegliamo poco dopo che è sorto. Stiamo vivendo una realtà parallela che differisce molto da quella a cui eravamo abituati. Sarà sicuramente dura riabituarsi alla quotidianità, e a non poter più vivere in sintonia con la natura, ma dover scendere a compromessi con i ritmi dettati dalla società.

NBM: Rispetto al percorso che avevate in mente avete fatto delle deviazioni? Se sì per quale motivo?

SA: Noi abbiamo pensato a un percorso a grandi linee, ma sapevamo già che non sarebbe stato possibile programmare ogni tappa a priori. Ogni giorno vengono cambiate le carte in tavola, ci sono troppe variabili che non possiamo calcolare. Ci avvaliamo così, dell’aiuto di chi è più aggiornato di noi sullo stato dei luoghi che attraversiamo. Inoltre dobbiamo fare i conti con il tempo meteorologico, spesso imprevedibile, e con la necessità di fare rifornimento di viveri almeno una volta alla settimana.

NBM: Ci sono stati momenti critici in cui avete pensato di desistere?

SA: Si, ma non abbiamo mai avuto dubbi sul contiuare o meno. Sapevamo che sarebbe stata dura

NBM: Cambia il rapporto tra le persone dopo tante ore passate insieme a condividere un’esperienza come questa comunque estrema?

SA: Questo tipo di viaggio ti porta, in primo luogo, a cambiare te stesso, le tue abitudini, la tua pazienza e il modo di approcciarti ai tuoi limiti e a quelli delle altre persone. Di conseguenza cambia il rapporto con l’altro perché tu per primo cambi. Poi sicuramente il rapporto si rafforza perché vivi e condividi un’esperienza forte, fatta di gioie e fatiche fisiche e mentali.

1829e396ee5d11e29d7122000a1f97c6_7NBM: La cosa che più vi ha sorpreso finora?

SA: Le persone incontrate, la loro disponibilità, la loro curiosità, la semplicità con la quale inizi a chiacchierare e a raccontare, ritrovandoti alla fine allo stesso tavolo a bere qualcosa di caldo. Come alcune di queste si siano proposte di aiutarci offrendoci un letto comodo o un pasto caldo. Questo genere di “sorprese” ti apre la mente. Noi non siamo rimasti stupiti della cena offerta o del letto caldo, ma di come in alcuni posti, nonostante fossimo dei perfetti sconosciuti, le persone abbiano capito l’importanza che noi diamo a questa viaggio e di quanto basti poco per aiutare.

NBM: Da quando siete partiti è cambiato il vostro rapporto con l’ambiente che vi circonda? E con voi stessi?

SA: In realtà no. La cosa che ci ha spinto in questo viaggio è proprio il rispetto e la passione per la natura l’ambiente e la montagna. Questo rapporto via via che il viaggio prosegue può solo rafforzarsi

NBM: Quando si cammina così tanto, così a lungo, a cosa si pensa?

SA: In genere ci si focalizza su un pensiero qualsiasi. Una canzone, una storia, un pensiero su chi è a casa, su quello che stai facendo, su quello che faresti se non fossi qui, su quello che vorrai fare appena torni a casa e a volte sulla fatica stessa. In realtà dipende anche molto dal tipo di sforzo che stai facendo, ma in linea di massima ti concentri su qualcosa che ti distolga dalla fatica e ti aiuti ad andare avanti.

NBM: Avete già in mente un nuovo viaggio?

SA: Progetti ce ne sono sempre in cantiere, ma prima di concentrarsi su quelli futuri, vogliamo portare a termine la Spedizione Annibale.

Potete seguire passo dopo passo tutta la Spedizione attraverso il loro bel sito e partecipare alla spedizione con una piccola donazione e l’invio di una foto, tutti i dettagli qui.

tutte le foto © Spedizione Annibale