Paola vive e lavora a Londra da diversi anni ormai. Ha una grande passione per la capitale inglese e non smette mai di girarla, rigorosamente a piedi. Oggi ci porta a spasso intorno a Temple.

Da Fleet Street ad Holborn: tra legge e letteratura

Inizio/fine: Temple Tube Station

Tempo: mezza giornata (o di più, dipende da quanto siete curiosi ed energetici)

Questa da Fleet Street ad Holborn (e ritorno) è una delle mie passeggiate preferite. Appena off the beaten tracks, vi porterà alla scoperta di piccoli gioielli architettonici nascosti tra blocchi di uffici nella parte occidentale dello Square Mile (questa è una delle zone più antiche della City of London, nonché una di quelle più ricche di storia della capitale) sopravvissuti miracolosamente al Great Fire del 1666 e al Blitz del 1941. E se la sua relativa modernità è certamente uno dei fattori che rende questa zona meno attraente all’occhio del turista frettoloso, è proprio questo contrasto tra il vecchio e il nuovo che trovo così affascinante.  Allora siete pronti? Iniziamo a camminare…

Usciti dalla metropolitana girate a sinistra e poi a destra in Arundel Street fino ad arrivare sullo Strand. La bella chiesa dalla facciata elegante e dal campanile slanciato che vi sta di fronte è St Clement Danes, una delle 51 chiese progettate dal grande architetto Christopher Wren (1632-1723) insieme alla Cattedrale di Saint Paul per rimpiazzare le 87 distrutte dall’incendio del 1666. Completata nel 1682 e nuovamente distrutta dal Blitz del 1941 (e successivamente restaurata nel 1958), questa chiesa è semplice al punto da passare facilmente inosservata soprattutto per chi come noi italiani per esempio, è abituato allo sfarzo di Barocco e Rococò. L’interno, ad aula tipico del culto anglicano, è un’oasi di pace e serenitá che merita una visita.

Attraversate la strada e proseguite in direzione di Fleet Street. Il grande edificio in stile Neo Gotico alla vostra sinistra ospita le Royal Courts of Justice, il tribunale civile e fu costruito tra il 1874 e il 1882. È aperto al pubblico durante la settimana, ma la “leggenda” dice che nel suo labirintico interno ci siano un migliaio di stanze lungo una superficie di 5,6km: siete avvisati….

Al centro di Fleet Street, il Temple Bar Memorial con il Grifone eretto nel 1880, segna il confine tra la City di Westmister e la City of London; sorge sul sito in cui un tempo si trovava una delle otto porte della City of London, la Temple Bar Gate edificata dall’onnipresente Christopher Wren, tra il 1669 e il 1672 in bugnato rustico e composta da un ampio arco centrale per il traffico stradale e da due archi più stretti per i pedoni; smantellata nel 1884 per facilitare lo scorrimento del traffico, la porta è stata amorevolmente ricostruita ed ora si trova all’ingresso di Paternoster Square, accanto alla Cattedrale di St Paul’s.

Ora girate a sinistra in Chancery Lane,  che prende il suo nome dalla Court of Chancery, la Cancelleria, che qui era situata. L’imponente facciata neogotica alla vostra destra è l’ingresso della Maughan Library, la libreria del Kings College, una delle più prestigiose università della capitale fondata tra il 1851 e il 1858, mentre poco più avanti, al n. 97 Ede & Ravenscroft è la sartoria di toghe legali piu antica di Londra, che dal 1689 fornisce ad avvocati e notai le famose parrucche di crine di cavallo. Proseguendo lungo Chancery Lane, l’edificio turrito in mattoni rossi in stile Tudor alla vostra sinistra è il Gatehouse (1518) del Lincoln’s Inn, il meglio conservato degli Inns of Courts di Londra, le associazioni a cui ogni avvocato deve appartenere per esercitare la professione in Inghilterra e Galles. Nel corso dei secoli il numero di questi Inn si è ridotto a quattro, e oltre al suddeto Lincoln’s Inn, le altre associazioni legali di Londra erano quelle del Gray’s Inn, Inner Temple e Middle Temple.

Fondato alla metà del XIV secolo, Lincoln’s Inn si presta magnificamente ad una veloce esplorazione. Oltre alla Great Hall per le riunioni, ogni Inn of Court ha una chiesa una cappella in situ e il Lincoln’s Inn non fa eccezione: la sua, bellissima, fu costruita nel 1620 dall’architetto Inigo Jones e insieme ai giardini merita una visita prima di ritornare al traffico di Chancery Lane alla volta di High Holborn.

Oggi un’incolore carrellata di uffici moderni, High Holborn ha in realtà origini molto antiche. Dovete attraversare la strada se volete ammirare nella sua interezza uno dei più preziosi frammenti della Londra medievale, il pittoresco Staple Inn* (la Cancelleria dell’Antico Collegio degli Avvocati di Staple) che, insieme al vicino Barnards Inn, era utilizzato dagli impiegati di cancelleria. Costruito nel 1585, lo Staple Inn era anche la sede della wool staple, il luogo in cui si pesava e si tassava la lana, da cui il nome dell’edificio. La sua bellissima facciata Tudor “a graticcio” ci dà un’idea di come doveva apparire Londra al tempo di Enrico VIII ed  Elisabetta I. Miracolosamente sopravvissuto al grande incendio del 1666, fu severamente danneggiato durante l’ultima Guerra e perfettamente restaurato.

Continuate lungo High Holborn fino al n. 23: l’elaborato edificio Neo Gotico in mattoni rossi è il Grays’ Inn (ma è conosciuto anche come Holbon Bar), un altro dei grandi Inns of Court la cui fondazione si fa risalire al XIV secolo. Anche il Grays’ Inn fu distrutto e ricostruito più volte, al suo interno si trovano vasti e silenziosi giardini cintati, aperti al pubblico previa prenotazione.

Dalla parte opposta della strada, davanti all’imponente struttura del Grays’ Inn, la  semplice facciata del Barnard’s Inn tende a perdersi tra l’incessante via vai di pedoni frettolosi. Ora parte del del Gresham College (un’istituzione fondata nel 1597 per educare le grandi masse che offre ancora oggi conferenze gratuite i cui soggetti vanno dalla storia alla politica, musica e medicina), nasconde un vero e proprio segreto: Hall della metà del XIII secolo, uno degli edifici più antichi della City. Putroppo oggi è utilizzata per riunioni, cene e funzioni e non è aperta ufficialmente al pubblico, ma vale la pena chiedere alla reception del Grasham College.

Una volta usciti dal Barnard’s Inn, girate a destra e imboccate Fetter Lane e proseguite fino a tornare su Fleet Street. Lì seguite le indicazioni per la Dr. Johnson’s House e perdetevi nel groviglio di vicoletti semideserti che nascondono la placida piazzetta pedonale di Gough Square. Critico letterario, poeta, saggista e biografo (e chi più ne ha più ne metta) Samuel Johnson (1709-1784) è stato anche un superbo lessicografo e non a caso è passato alla storia per aver compilato il Dizionario della Lingua inglese. Sua è la famosa frase “When a man is tired of London, he is tired of life; for there is in London all that life can afford” (quando un uomo è stanco di Londra è stanco della vita; perché a Londra si trova tutto ciò che la vita può offrire). Non perdetevi la piccola statua in bronzo di Hodge, uno dei suoi gatti prediletti, e ritornate su Fleet Street.

Se Chancery Lane è il cuore pulsante della Londra legale, Fleet Street è quello della Londra letteraria. Collegando lo Strand a Ludgate Circus, Fleet Street fu l’epicentro del giornalismo britannico dal XVIII agli anni Ottanta del XX secolo. Chiamata così per via del fiume Fleet, il più grande degli affluenti del Tamigi (che scorre ancora sotterraneo), era anche chiamata the street of ink e non a caso, visto che già dal 1500 Wynkyn de Worde (allievo di William Caxton) vi stabilì la prima stamperia della capitale, seguito a ruota da molti altri librai ed editori. Gli splendidi edifici Art Déco che si trovano al n.135 e al n. 128 ospitarono rispettivamente le sedi del Daily Telegraph e del Daily Express prima che i quotidiani si trasferissero altrove.

Da qui a St. Bride Church il passo è breve. Nascosta in una quieta stradina laterale, St. Bride è un’oasi di pace a due passi dal frastuono di Fleet Strett. Detta anche la chiesa dei giornalisti per la sua (ovvia) vicinanza a Fleet Street, è anch’essa una delle chiese ricostruite da Christopher Wren dopo il Great Fire e pare che proprio il suo elegante campanile abbia fornito l’ispirazione per le torte nuziali

Lasciando il giardino di St. Bride, ritornate su Fleet street fino ad arrivare ad un elegante edificio “a graticcio” in stile Tudor al n. 17, che pare quasi soffocare schiacciato com’è tra altre costruzioni di epoche diverse: è l’Inner Temple Gateway, la porta che (dal lunedì al venerdì) come dice il nome, consente l’accesso all’area dell’Inner Temple. È anche uno dei pochi edifici medievali sopravvissuti al grande incendio che ancora si affacciano sulla trafficata arteria medievale di Fleet Street; al primo piano e posta sopra il grande portone, la Prince Henry room** dal nome del figlio primogenito di James I, Henry (1594-1612) morto giovanissimo, fu originariamente costruita nel 1610, anche se molto di ciò che si può vedere è dovuto al restauro del 1905 quando fu rimossa la facciata ottocentesca che oscurava quella originale a graticcio del XVII secolo. Varcate il portone e perdetevi nel labirinto di stradine pedonali, cortili ed edifici in stile georgiano (XVIII secolo) che compongono l’Inner Temple (Est) e il Middle Temple (Ovest) gli altri due Inns of Court di Londra insieme ai già citati Gray’s Inn e Lincoln’s Inn.  Dall’Inner Temple si arriva a Temple Church (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 16), la suggestiva chiesa duecentesca a pianta circolare dei cavalieri Templari (quelli del Codice da Vinci per intenderci) edificata in stile romanico e restaurata dall’immancabile Wren nel 1682; qui, oltre alle tombe dei Templari, si trova quella di William Marshall, uno dei testimoni oculari presenti alla concessione della Magna Carta delle Libertà) nel 1215 che si può ammirare (gratis!) alla British Library. Una passeggiata attraverso i giardini dei Temple Inns vi riporterà su Victoria Embankment e al Tamigi.

Se avete ancora energia, a due passi dalla stazione della metropolitana, Two Temple Place è un delizioso edificio vittoriano riaperto al pubblico nel 2011 che offre sempre mostre intriganti che esplorano argomenti e periodi storici inconsueti; l’entrata è libera, ma è chiuso quando non ci sono mostre.

Stanchi e assetati? Una cosa che non manca a Londra sono i pub. Vecchi nuovi, grandi piccoli, eleganti o meno, ce ne sono a centinaia. E durante questa passeggiata ne incontrerete alcuni tra i più antichi della capitale. Davanti alle Royal Courts of Justice, The George è un pub troppo bello per essere vero. E infatti non lo è, almeno non del tutto, nonostrante l’aspetto invitante (soprattutto quando si è dal lato opposto della strada) e la targa che ne racconta la storia e vanta avventori celebri come Horace Walpole e Samuel Johnson. Fondato nel 1723, l’edificio attuale ha mantenuto ben poco degli arredi originali, ma è nondimeno un locale piacevole per ristorarsi. Ma infilatevi nel vicoletto a destra di The George e, nascosto in una piazzetta alle sogle del Middle Temple, troverete the real thing. The Devereux fu costruito nel 1676 sul sito di Essex House, l’abitazione di Robert Devereux, il Conte di Essex (1566-1601) favorito della regina Elisabetta I d’Inghilterra e decapitato nel 1601 per aver tramato alle spalle della sovrana. Nato come caffetteria con il nome di Grecian Coffee House, fu trasformato in pub nel 1843.

Ye Olde Cheshire Cheese

Su Fleet Street, non lontano da Gough Square e dalla casa del Dr Johnson, Ye Olde Cheshire Cheese è uno dei più antichi pub di Londra, nonché uno dei primi ad essere stato ricostruito dopo l’incendio del 1666. Prende il nome dal Cheshire, uno dei formaggi più antichi prodotti in Inghilterra e uno dei più popolari nel tardo XVIII secolo. Pare che tra i clienti abituali di questo caratteristico pub ci fossero Samuel Jonhson (ancora lui) e Charles Dickens; e se la presenza del Dottore non è mai stata accertata, quella di Dickens pare più sicura visto che lo cita nel suo A Tale of Two Cities.  Alla fine di Fleet Street, altro pub storico è The Punch Tavern dove nel 1841 nacque il giornale satirico Punch; il pub attuale fu ricostruito nel 1894-5, ma mantiene ancora molte delle caratteristiche originali, tra cui la sua atmosfera accogliente.

Al n. 22 di High Holbon, il Cittie of Yorke è stato il sito di un pub sin dal 1430; e se quello attuale è del 1920, l’interno, con vecchie botti sul lungo bar e ritratti incorniciati presi dal romanzo Vanity Fair, pare il tipo di posto in cui girare un film in costume. La sala principale del pub è fiancheggiata da nicchie in legno scuro che sembrano fatte apposta per i cospiratori, ma in realtà risalgono al XX secolo e furono installate per permettere agli avvocati di parlare in privato.

E non dimenticate di passare da Twinings sullo Strand a fare scorta di tè. Fondato nel 1706 da Thomas Twining che realizzò che quel esotico infuso dorato avrebbe potuto farlo diventare ricco, Twining è l’unica compagnia che commercia senza interruzione nello stesso luogo dalla data della sua fondazione.

N.B. * Al momento della compilazione di questo itinerario lo Staple Inn è in corso di restauro e **La Prince Henry room è chiusa al pubblico.

Laureata in Lettere Moderne e indecisa sul cosa fare da grande (la Scuola di Giornalismo? Il Rasta a Barbados?) Paola è arrivata a Londra nel 1999 con l’intenzione di stare “sei mesi” per imparare l’inglese. È un’inguaribile curiosa e oltre all’arte e alla storia, adora andare alla scoperta di angoli meno conosciuti della città e il suo compagno trema ogni volta che le sente pronunciare la frase “Stavo pensando…”  perchè significa un’altra interminabile scarpinata tra le chiese e i musei della Capitale. Inutile dire che non ha ancora deciso cosa fare da grande, ma nel frattempo l’inglese, lo ha imparato.

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