“Le occasioni della vita sono infinite e le loro armonie si schiudono ogni tanto a dar sollievo a questo nostro pauroso vagare per sentieri che non conosciamo.”

Pao Pao – Pier Vittorio Tondelli

canolo

Un sabato mattina si parte in direzione Emilia. Paolo un giorno ci dice: ma vi andrebbe di andare a fare un giro in Emilia, a Canolo, provincia di Reggio? È lì che sta adesso Pier Vittorio Tondelli, e ci sembrava bello andare a fargli un saluto. In fondo, l’abbiamo già detto su queste pagine, non è sempre necessario spostarsi di 10.000 km per fare un viaggio, a volte basta andare a Correggio, provincia di Reggio nell’Emilia. Io Tondelli non l’ho incrociato in un weekend postmoderno, un po’ per una questione generazionale, un po’ perchè non ero tipo da Rimini di quegli anni, non ero nemmeno uno di provincia. Però poi in provincia ci sono andato e ho respirato e passaggiato tra i portici per diversi anni e alla fine un giorno mi sono trovato ad uscire dalla Feltrinelli di via Cesare Battisti con una copia di “Altri Libertini”. Ora non ricordo se avevo già visto Radiofreccia al cinema Olimpia di via Tassoni (sono quasi sicuro che fosse proprio l’Olimpia, che – nel frattempo – temo abbia smesso di esistere); ricordo però che la prima volta che sono stato a Correggio un po’ mi sembrava di conoscerla. C’è stato un periodo per cui per un motivo o per l’altro ci capitavo spesso, e parcheggiavo nello stesso posto, avevo la mia routine, mi piaceva passare da una parte piuttosto che da un’altra. Correggio è uno di quei posti piccoli che riservano grandi sorprese. Una di queste, credo sia stata proprio Tondelli. Altri libertini l’avevo divorato, di seguito avevo letto Pao Pao e poi Dinner Party, finchè decisi di prendermi il doppio volume di Bompiani che conteneva tutto, ma proprio tutto quello che aveva scritto. Oltre ai romanzi, ai racconti, le commedie, i saggi, gli articoli, se li avessero trovati forse ci avrebbero messo anche dei post-it, c’era davvero tutto e mi dava una sensazione quasi alcolica. Una cosa che continuavo a chiedermi, mentre leggevo e finivo un libro dopo l’altro era perchè mi piacesse così tanto. Parlava di un territorio che non era il mio, in cui io non ero cresciuto, non vivevo il mito della metropoli, della vita notturna, io ero di Milano e di vita notturna ce n’era quanta ne volevi, Tondelli era gay e parlava di amori, infatuazioni adolescenziali, situazioni borderline che non erano quelle che vivevo o avevo vissuto, c’era qualcosa in cui mi riconoscevo anche se stavamo su due mondi lontani. Credo avesse un modo universale di raccontare le cose, che anche nella distanza te le sentivi addosso come tue. Ricordo perfettamente il disagio nel leggere le bestemmie, che nessuno poteva sentire, se non io nella mia testa, un disagio forse strano per un ateo, qualcosa che era distante da me ma che allo stesso tempo mi teneva sulla pagina, perchè ne capivi il contesto, il senso, anche la finalità. Credo che Tondelli mi abbia aiutato a capire un po’ di cose, a vedere alcune cose in modo diverso, credo in un modo migliore. È stato bello, perciò, andare a fargli un saluto; nulla di troppo celebrativo, un ciao come forse gli avrei detto se l’avessi incrociato al Cafè Teatro di Correggio. Ci siamo fatti un giro nel cimitero di Canolo, un cimitero piccolo e geometrico, pieno di decorazioni verdi e sedie tutte diverse. La passione per i cimiteri non è una novità e anche questa volta non abbiamo rinunciato a guardarci intorno. Quando siamo arrivati a Correggio era ora di pranzo, ma non avevamo una meta precisa a cui puntare. Abbiamo camminato lungo la via principale, proprio nel centro della strada fino a che ci siamo accorti che era tardi ed avevamo fame. Un rapido sguardo e ci siamo infilati nella prima trattoria che abbiamo adocchiato. Avevo voglia di tortellini in brodo e sono stato accontentato. Una volta fuori abbiamo pensato di farci un altro giro in provincia e siamo andati a Carpi. Non mi ricordavo avesse una piazza e un centro città così bello. Non ci tornavo da molto tempo ed è stata una piacevolissima passeggiata. Poi in macchina, verso casa, ho pensato che qualcosa da leggere di Tondelli sarei riuscito a trovare.

carpi

la foto in copertina è di Giorgio Galeotti su licenza CC