
23 Dec 2015, Posted by christian in Libri, No Comments. Tagged fenoglio, mishima, pavese, sagramola, scarpa, spagnolo, trueba
L’estremo, le colline, la provincia, le città
Libri che abbiamo letto quest’anno e che, se anche non sono tutti di viaggio, raccontano comunque a loro modo un posto, che sia una città, una serie di colline o anche soltanto l’atmosfera della provincia italiana.
Li abbiamo divisi in categorie e per ogni categoria abbiamo indicato anche uno o più film a tema, per darvi qualche consiglio di lettura, e visione, in queste vacanze di Natale.
L’estremo
La scuola della carne, Yukio Mishima, Feltrinelli
L’ultimo Parallelo, Filippo Tuena, Saggiatore
Estremo è tutto quello che non si conosce. Il Giappone di Mishima, che brilla e si riflette nei banconi neri dei locali chic, è fatto di sushi e vestiti di seta, di camere d’albergo e serate di gala. E che nella vicenda narrata ricorda, a parti invertite, Un amore di Buzzati, condito con chiacchiere, gelosie e invide di una donna che si riscopre ragazzina.
Ben più estremo, non solo nel senso di lontano, il libro di Tuena, che racconta il tentativo di Scott di raggiungere per primo, nel 1912, il Polo Sud. Una storia basata sul diario e sulle foto dei protagonisti, e raccontato, in maniera perfetta, con l’occhio del “terzo uomo”, di chi camminava a fianco di quegli esploratori senza mai essere visto, narrando con dovizia di particolari uno dei più importanti e fallimentari tentativi di conquista geografica, in anni in cui esisteva ancora la professione di “esploratore”.
Un film sull’Oriente? In the Mood for Love di Wong Kar-wai
Sulle esplorazioni polari? La tenda rossa regia di Mikheil Kalatozishvili
Le colline
Il libro di Johnny, Beppe Fenoglio, Einaudi
La casa in collina, Cesare Pavese, Einaudi
Un fazzoletto di terra di pochi chilometri quadrati, raccontato da due dei più grandi scrittori italiani del secolo scorso: Beppe Fenoglio e Cesare Pavese. Racconti di guerra, vissuta prima nelle fila dell’esercito (in Primavera di bellezza) e poi nella Resistenza, quella di Fenoglio, che ne Il Partigiano Johnny racconta la sua esperienza nelle brigate delle langhe, garibaldine all’inizio e badogliane poi, l’amicizia con Pierre ed Ettore, gli inverni passati al freddo, le notti a nascondersi nei fienili di cascinali nascosti tra nebbia e neve, la liberazione di Alba e la sua perdita, la pallottole sparate e quelle rimaste nel caricatore.
Più in disparte, solo osservatore degli avvenimenti, rimane invece Cesare Pavese ne La casa in collina, il cui protagonista, Corrado, un professore di Torino, vive mesi di attesa nascosto nelle campagna, al riparo da tutto se non dal ricordo dell’amore Cate, la donna che aveva amato anni prima e che rincontra da rifugiato, scoprendo che ora ha un figlio, Dino, che Corrado sospetta possa essere suo.
Due libri che, insieme alla guerra e alla Resistenza, restituiscono uno spaccato forte delle colline piemontesi e delle genti che le abitano, tra vino rosso e terra grassa, aie fredde e fumo di stufe.
Un film sulla Resistenza italiana? I piccoli maestri di Daniele Lucchetti
Cesare Pavese e il cinema: Antonioni, Cottafavi, Straub-Huillet
La provincia
Incendi estivi, Giulia Sagramola, Bao Publishing
Se avete più o meno trent’anni, e siete cresciuti in provincia, potete avere un’idea della parola “noia” non comune a tutti. Gli anni Novanta, internet e i social network ancora fantascienza, la musica che si passava duplicandosi cassette da abbellire con pennarelli e dediche, e un tempo lento che sembrava non passare più. Questa l’ambientazione che sceglie Giulia Sagramola per il suo primo graphic nove, Incendi Estivi, rendendo nelle sue tavole, dai dialoghi essenziali, il mondo della provincia italiana, uguale a se stessa che sia nelle Marche, nel Lazio, in Veneto o in Piemonte, dove non si aspetta altro che compiere diciott’anni, avere la macchina e fuggire via da quei confini immaginari.
La provincia italiana in un film? Texas di Fausto Paravidino
Le città
Venezia è un pesce, Tiziano Scarpa, Feltrinelli
L’estate più piovosa di Milano, Pierluigi Spagnolo, Meridiano Zero
Due città del nord diversissime tra loro e visto che una è Venezia non potrebbe essere altrimenti? Tiziano Scarpa ne scrive in un libretto che si legge in una sera, dove l’autore racconta la città svelandone alcuni piccoli segreti, in una guida ibrida che permette di girare tra calli e campielli, tra ponti e sottoporteghi, con una consapevolezza diversa, scoprendo storie nascoste e aneddoti solo veneziani (in una città così, dove vanno i giovani in camporella?). Milano vive invece come vera protagonista nel lavoro di Spagnolo, che incrocia in città quattro diverse esistenze durante l’estate 2014, quella che precede l’apertura dell’Expo. Tra ultras, escort, poliziotti e senzatetto, in questo libro emergono uno dopo l’altro i diversi quartieri di Milano, dal Giambellino ai Giardini Montanelli, da Piazza Gae Aulenti a Brera, da Corso Buenos Aires a Viale Padova, redendo il respiro della città la sinfonia comune a tutte le pagine.
Un film su Milano? Io sono l’amore di Luca Guadagnino
Su Venezia? Pane e tulipani di Silvio Soldini
Paolo Bottiroli
la foto in copertina è di Enric Fradera, su licenza CC.