Abbiamo spesso parlato di Londra, ma quanto tempo è passato dall’ultima volta che siamo stati? Decisamente troppo. Quante cose si possono fare a Londra in sole 72 ore? Volendo moltissime, avendo forze ed energia forse infinite. Certo avere in tasca una buona dose di pound aiuta. Sì perchè, inutile nasconderlo, Londra è molto cara. Se ormai trovare un volo a poco è cosa abbastanza semplice, con un po’ di programmazione e un po’ di monitoraggio dei siti delle compagnie low cost, una volta arrivati sul suolo inglese dovrete mangiare e dormire. Escludendo camerate di letti a castello (già dato, grazie) e continue incursioni in fast food (fegato permettendo) la sopravvivenza ha un costo decisamente alto, persino per chi abita in città non proprio a buon mercato come Milano. Una volta che lo sai, non ti fai più prendere dallo sconforto per un adattatore elettrico da £6,50 (del resto senza non si vive, perchè le prese inglesi sono diverse dalle nostre!). Quindi saltato l’ostacolo come in una delle migliori prestazioni di Ascot, iniziamo a girare per la città.

Se volete vedere come viveva e soprattutto dove viveva un vero artista dell’età Vittoriana come Lord Frederic Leighton, dovete assolutamente visitare la sua casa al 12 Holland Park Road. All’interno vi aspettano magnifche sale in stile arabo, un grandioso studio per dipingere, grandi vetrate per catturare tutta la luce possibile che il cielo anglosassone possa offrire; una collezione di quadri, stampe e disegni del proprietario e dei suoi contemporanei, libri antichi e arredi dell’epoca. Il posto è incantevole e vale la pena andarci.

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Uno dei luoghi più famosi e frequentati di Londra è sicuramente il Natural History Museum se volete vedere scheletri di dinosauri e riproduzioni animate davvero convincenti, non vi resta che fare un giro al suo interno. L’ingresso è gratuito e vista la forte propensione alla didattica, potreste trovare orde di ragazzini impazziti di fronte agli animali impagliati o nella sala dei mammiferi. L’edificio in sè è spettacolare, enorme e pieno di meraviglie, anche se forse in alcune parti, risente del tempo che passa.

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Tra le tante immagini che caratterizzano Londra, negli ultimi anni si è aggiunta anche la grande, altissima torre di mattoni della Tate Modern e una visita, anche se non siete interessati alle mostre in programma, è sicuramente da fare. Come in molti musei non si paga l’ingresso alle collezioni permanenti, ma è fortemente suggerito di lasciare una donazione. Una volta entrati e ammirato per l’ennesima volta la bellezza di questa grande cattedrale industriale ormai completamente convertita alla cultura, potete andare, per esempio, nella sala che ospita alcune opere di Bernd & Hilla Becher, che in quel contesto sembrano ancora più belle nel loro rigore formale. In una piccola stanza che affaccia direttamente sulla sala delle turbine (chiusa in questo periodo per lavori) è possibile vedere il video che documenta il processo di restauro seguito ad un atto vandalico che aveva deturpato una delle opere di Rothko alcuni anni fa. Si consiglia la visione anche solo per vedere l’enorme lavoro che sta dietro un gesto scellerato e senza senso. Inoltre se non siete stati nella stanza dedicata a Rothko, vale la pena di andarci perchè ci sono esposte 9 grandi opere così come aveva pensato l’artista, su uno sfondo caldo e scuro. La sensazione di calma e silenzio si avverte immediatamente.

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In piena City, il centro finanziario della città, tra banche e tribunali si nasconde un’altra piccola gemma: la casa di Sir John Soane. Architetto di gran successo, autore tra i molti progetti per esempio della Bank of England, grande collezionista d’arte e di reperti antichi, aveva concepito la sua casa come un museo e così la lasciata alle future generazioni. La casa-museo si trova al 13 Lincoln’s Inn Field, l’ingresso non si paga (ma una donazione è ben accetta) e una volta dentro vi sembrerà di essere nei magazzini di un museo di storia talmente sarete sopraffatti da ogni genere di oggetto antico. Sistemati in ogni singolo anfratto della casa, con una costruzione che definire labirintica è poco, si passa da statue greche, fregi romani, decori di templi e palazzi, un sarcofago egizio completamente decorato, quadri del Canaletto, disegni originali dei suoi progetti, libri sull’antica Roma, guide di viaggio dell’epoca. Tutto senza la minima indicazione, nessuna didascalia che aiuti ad orientarsi, così come era stato disposto da Soane che credeva in questo modo di stimolare maggiormente la curiosità e l’interesse dei visitatori. Bisogna muoversi con molta cautela, ma è uno dei posti in assoluto più belli che si possano vedere a Londra.

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Se vi interessa la fotografia, a noi sì per esempio, potete fare un salto a The Photographers’ Gallery, una delle prime gallerie indipendenti della città, fondata nel 1971. Non si paga ingresso prima di mezzogiorno, dopo invece per entrare occorrono £3. C’è un bar molto carino e degli ottimi dolci, se volete fare una pausa. Le mostre variano di volta in volta.

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Alla Guildhall Art Gallery, invece è ospitata la mostra “Unseen City”, che raccoglie gli scatti di uno dei più famosi fotografi inglesi, Martin Parr. La mostra raccoglie immagini tratte da alcune manifestazioni ufficiali della città di Londra in cui Martin Parr era fotografo ufficiale, con la tipica visione che lo contraddistingue e che lo ha reso celebre in tutto il mondo.

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Siete mai stati al Victoria & Albert Museum? Be’ se non ci siete mai stati, dovete assolutamente andarci perchè come entrare in una macchina del tempo. Anche qui, L’ingresso alla  collezione permanente è gratuito, si pagano invece le mostre temporanee. In questi giorni una molto interessante è le retrospettiva di Paul Strand, fotografo americano che ha viaggiato molto e ha vissuto anche molto in Europa a causa delle sue posizioni politiche non troppo ben viste negli Stati Uniti. Dal 1949 in poi, infatti, si stabilì in Francia. Fece anche un lavoro sull’Italia intitolato “Un Paese” dove fotografò la vita e gli abitanti di Luzzara, con testi di Cesare Zavattini. Ingresso £10.

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E per concludere queste 72 ore all’insegna della fotografia, potreste fare un salto qualche centinaio di metri più avanti, al Science Museum e visitare la mostra dedicata a Fox Talbot, che la fotografia la inventò proprio. Se siete curiosi di vedere come erano le prime immagini che uscivano da una macchina fotografica, questo è il vostro posto. Ingresso £8.

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Se volete passare una serata in un posto che difficilmente dimenticherete, potete andare ad uno degli spettacoli della Royal Opera House. Un teatro dall’impianto classico, con tanto di palchi e velluto rosso, dall’aria decisamente impegnativa, ma reso tutto molto informale dal tipico understatement inglese: a differenza di altri grandi teatri, qui non vige nessun dress code, per cui si può andare vestiti molto casual senza che nessuno storti il naso. I prezzi sono davvero per tutte le tasche: da £6 a £117. Nella pausa potrete anche gustare il gelato che viene confezionato espressamente per il teatro (coppetta griffata ROH £3, consiglio belgian chocholate).

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E per il cibo? Trovarsi un alloggio con la possibilità di un’abbondante colazione è un buon sistema, se siete in giro tutto il giorno avrete modo di smaltire tranquillamente. Per eventuali soste o attacchi di fame, una fetta di torta e un tè li trovate ovunque. Nei musei, per esempio, spesso c’è un bar ad ogni piano! Noi abbiamo preso tramezzini e panini da Pret a Manger, la qualità è buona, costano il giusto e sono facilmente reperibili, per uno spuntino veloce sono ottimi. Per la cena, abbiamo mangiato indiano, thai, sia in posti più piccoli che in catene più grandi. (Personalmente, 3 giorni di cucina fusion è il limite, al quarto giorno avrei dovuto cercare un’alternativa.) Il prezzo medio è sui £25. Come si diceva, Londra è abbastanza cara. Noi abbiamo provato Umami (kensington), Masala Zone (covent garden) e Shikara (kensington), se vi piace quel tipo di cucina sono consigliabili.

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E per dormire? Abbiamo prenotato tramite un grande portale, con un po’ di anticipo sulla data di partenza. Scegliendo hotel con la cancellazione gratutia, anche a ridosso della partenza potete trovare delle buone offerte. Spesso le immagini sono molto più patinate della realtà, tenetene conto. Visto che i giorni erano pochi, volevamo qualcosa di centrale e comodo da raggiungere. La zona di intorno ai musei è davvero bella e offre molto, purtroppo quello che si paga non è sempre all’altezza di quello che si trova. Eravamo in un hotel pulito e tranquillo, ma considerata la spesa ti aspetteresti uno standard qualitativo migliore. In ogni caso tra Cromwell e Gloucester Road può essere una buona scelta, inoltre se vi piace correre, Hyde Park è poco distante e troverete un bel percorso da fare.

E i trasporti? Il parcheggio in aeroporto (Orio Al Serio), la navetta Stansted-Londra e la Oyster Card per i mezzi pubblici in zona 1, li abbiamo acquistati prima di partire. Parcheggio e navetta online, risparmiando diversi euro, la Oyster Card invece direttamente all’aeroporto di Orio, abbiamo speso €35 e abbiamo viaggiato tranquillamente per tutti e tre i giorni: sulla carta sono caricati £20 che vanno a scalare, ogni viaggio costa £2,40. Il singolo biglietto invece costa £4,90.

Una volta sull’aereo, di ritorno verso casa, ci siamo resi conto di non aver nemmeno sfiorato i grandi classici come Piccadilly Circus o Trafalgar Square, il British Museum o la National Portrait Gallery, Westminster o London Eye. Forse anche questo è un segno della grandezza di Londra, in tutti i sensi.

La foto in copertina è di Mathijs Lemmers.