All’interno della Riserva Naturale della Marcigliana si estendeva secoli fa la tenuta “Ciampiglia dei Del Bufalo”, dallo stemma della famiglia nobiliare che raffigurava la testa di un bufalo. Dal nome di questa tenuta sembra che derivi la denominazione di Via della Bufalotta, strada situata nella zona nord di Roma che dai quartieri popolari del Tufello conduce alla Riserva Naturale fino a spingersi oltre il Grande Raccordo Anulare.

Proprio in questa zona, tra campi coltivati e vegetazione selvaggia, sorge un imponente costruzione in completo stato di abbandono ormai da diversi anni. Riguardo a questo edificio si narrano numerose storie, spesso fantasiose, di certo c’è solo che è stato costruito negli anni ’30 come orfanotrofio femminile gestito dalle suore. Oggi è meta di giocatori di soft-air, fotografi e videomaker che non resistono al fascino di uno scenario postbellico.

Il luogo è sorvegliato da un simpatico custode che, in compagnia dei suoi cani festosi, accoglie i visitatori in cerca di insolite avventure. Con qualche precauzione è possibile esplorare liberamente l’intera struttura in cui tra macerie e calcinacci si nascondono murales di sorprendente fascino. Sui tre piani che compongono l’edificio si aprono numerose stanze ognuna delle quali conserva un piccolo segreto: graffiti, poesie, insoliti animali dalla forma allungata, ovunque la vegetazione lentamente si è appropriata del luogo.

Girovagando tra queste stanze e questi corridoi ci si rende conto di come il tempo si sia fermato, l’unico retaggio del tempo che fu è la scritta “accettazione” che ancora inquietante campeggia sull’entrata di una stanza vicino l’ingresso. Dal terzo piano, salendo un’ultima rampa di scale, si giunge sul terrazzo da cui si gode una splendida vista sui terreni circostanti e per un momento ci si dimentica di essere a pochi minuti dalla vita pulsante e frenetica della capitale.

Marco Francini

“Ho 25 anni e frequento il corso di laurea Magistrale in Ingegneria Energetica presso la Sapienza di Roma, città in cui sono nato e cresciuto. Negli anni ho potuto coltivare la mia passione per la fotografia presso lo studio Parioli Fotografia, che mi ha permesso di esplorare luoghi nascosti della città. Adoro spostarmi con la mia bicicletta, viaggiare e sono un grande appassionato di sport.”