Appena atterrati a El Alto, la periferia di La Paz tanto cresciuta da diventare città a sè, la mancanza di ossigeno ci affatica il respiro. L’emozione di rivedere questi luoghi fa però dimenticare tutta la fatica. Chi lo avrebbe mai detto che saremmo tornati a un anno esatto di distanza?
Santiago de Huata è un piccolo villaggio due ore a nord di La Paz, dove l’altopiano boliviano incontra il Lago Titicaca. Per raggiungerlo si percorre una strada pianeggiante che taglia in due l’altopiano, una volta arrivati ad Achacachi si svolta a Ovest e tutto d’un tratto le acque del lago Titicaca ti affiancano l’auto. Lo sguardo si perde sul blu increspato dal vento che scende dalla Cordillera Real. Il sole è fortissimo a quasi quattromila metri, scalda terra e cuori. Dopo qualche chilometro di curve la costa si arriccia su se stessa formando una baia larga e invitante, e qui appare silenzioso il pueblo di Santiago de Huata. Linda ed io abbiamo deciso di fermarci qui dodici mesi per aprire una nuova rotta turistica, un progetto di turismo comunitario interessantissimo. Ma andiamo per ordine.
Padre Leonardo Giannelli decise di fare di questa terra la sua casa ben prima di noi. Ha lasciato la sua parrocchia di Gubbio nel 2000 per diventare missionario in Bolivia e da allora non è più tornato. “Amo questa terra, con tutte le sue bellezze e contraddizioni. E’ una terra di povertà ma non miseria”. Da quando è qui Padre Leo, come lo chiamano tutti, ha visto la campagna spopolarsi di giovani che migrano verso La Paz o le piantagioni di coca nelle Yungas, alla ricerca di un futuro migliore. Alcuni riescono, molti si perdono tra periferie e alcol, nuovi schiavi di un sogno di modernità. Intanto i genitori dimenticati invecchiano e muoiono, insieme alle case e ai raccolti.
Ma Huata è una terra bellissima, unica nel suo genere. Il nome significa “Tra le acque” in lingua Aymara, una penisola compresa tra le due metà del lago Titicaca che s’innalza dalle acque fin oltre i 4500 metri. Qui terra e cielo sono così vicini che a volte sembrano toccarsi. Il sole tagliente dell’altopiano regala paesaggi netti e decisi, con il verde acceso della terra che si guadagna un posto tra il blu delle acque e del cielo. In lontananza le cime bianche innevate della Cordillera Real ci ricordano che siamo nel bel mezzo delle Ande.
Spinto dall’urgenza di arginare questa migrazione di poveri, Padre Leo nel 2011 ha deciso che la sua missione fosse quella di garantire un futuro ai giovani di Huata. Si è messo in testa di creare un’azienda turistica, qui dove nessun visitatore ha mai messo piede. Ha ristrutturato una vecchia casa di ritiro, ha messo su una falegnameria e un’officina meccanica con manodopera locale che ha costruito un catamarano adatto a solcare le acque del Titicaca, ha finanziato gli studi all’Università del Turismo di La Paz per alcuni ragazzi di Santiago che non se lo sarebbero mai potuto permettere. Ha creduto talmente tanto in questo progetto che adesso, nel 2017, Santiago de Huata è entrato a far parte di un piano nazionale per lo sviluppo del turismo comunitario in aree rurali. Adesso il progetto di Padre Leo è pronto a decollare. Qui entriamo in gioco noi.
Linda ed io stavamo attraversando l’America del Sud nell’inverno del 2015: Perù, Bolivia, Argentina e Cile. Quasi per caso decidemmo di deviare rotta e scegliemmo una strada alternativa che ci avrebbe portato da Copacabana a La Paz. Un nostro vecchio amico ci aveva dato il contatto di un padre italiano in quella zona che forse poteva trovarsi ancora lì. Il 23 Dicembre scrivemmo a Padre Leo e due giorni dopo abbiamo festeggiato il Natale a Santiago de Huata. Sono stati giorni bellissimi e intensi, dove la gioia delle festività si confondeva con la consapevolezza delle sofferenze che ci circondavano. “Sarebbe bello tornare” ci dicemmo pochi giorni dopo alla partenza. E così è stato, per tutto il 2017 Linda ed io lavoreremo al progetto turistico di Santiago de Huata. Gli anni di esperienza nel settore alberghiero per Linda e come Guida Ambientale Escursionistica per me ci permetteranno di dare una mano qualificata. La vocazione turistica di Huata è la tranquillità e l’outdoor. Qui si può venire per godere della vista del Titicaca e fare escursioni alla scoperta delle valli dell’interno. La posizione è ottima per un weekend fuori porta da La Paz, che dista solo due ore, o per un’avventura fuori rotta tra Copacabana e la capitale. E’ anche un comodo punto di partenza per le visite all’Isola del Sol.
I padroni indiscussi del bacino sud del Titicaca sono gli Aymara. Succeduti nel 1000 d.C. alla grande cultura di Tiwanaku, famoso sito archeologico non lontano da Huata, questo popolo condivide gran parte della Cosmologia Andina: divinità del Sole, Luna e la madre terra Pachamama. Nei secoli hanno resistito alla conquista culturale degli Inca prima e degli spagnoli dopo, conservando ancora i loro tratti culturali più forti. Huata è un luogo privilegiato dove poter conoscere da vicino i signori dell’altopiano con i loro costumi e le loro usanze.
Ogni anno migliaia di turisti visitano la Bolivia. Isla del Sol, La Paz e Salar de Uyuni sono tra le mete più ambite del Sud America. Riusciremo ad attirare un po’ di questo flusso? Il nostro target sarà il viaggiatore curioso che vuole conoscere cosa c’è aldilà delle rotte turistiche principali. Qui l’autenticità dell’esperienza è garantita. L’ospitalità sarà nella casa di ritiro “José Ferrari” in Chuquinapi, costruita da missionari italiani e ora ristrutturata in modo impeccabile. Lavoreremo per creare camere confortevoli e attrezzate adatte anche al turista più esigente. La posizione privilegiata direttamente affacciata sul lago e sulla famosa spiaggia di Chuquinapi, rende il posto magico, un’oasi di tranquillità e confort in mezzo alla natura.
Il personale sarà costituito da ragazzi del luogo, già formati negli anni da Padre Leo e quest’anno anche da noi: Don Jaime, Dhelsi, Haide. I responsabili della struttura saranno Luisa, laureata in Turismo a La Paz, e Victor a capo dell’offerta turistica. Lo chef della casa sarà Romer, diplomato nella migliore scuola di cucina di La Paz. Punteremo molto su una cucina di qualità ma a prezzi accessibili, così da diffondere la cultura del mangiar bene anche tra la gente del luogo. Alla base della tradizione culinaria della zona ci sono quinoa, mais e patate, ma non mancheranno verdure fresche e frutta tropicale coltivata direttamente nella vicina foresta come papaya, mango, ananas e banane.
L’attività da fare qui a Santiago sono tante. Il lago sarà protagonista dell’offerta turistica con i due catamarani, orgoglio di tutto Santiago tanto da diventare simbolo ufficiale del Municipio. I disegni tecnici sono stati donati da due ingegneri italiani e i pezzi costruiti e assemblati dalla falegnameria del paese. Santiago de Huata si preannuncia come un santuario per gli amanti del genere, essendo la località che offre l’esperienza di vela a più alta quota nel mondo. Si possono fare uscite di poche ore fino a traversate all’Isola del Sol e della Luna, da qui molto vicine. Per gli amanti dell’avventura offriremo escursioni self-guided o con guide. I trekking nell’altopiano sono direttamente raggiungibili da Chuquinapi e possono durate da poche ore a giorni interi alla scoperta dei villaggi più sperduti. Per chi cerca la montagna si organizzano escursioni guidate nella Cordillera Real in collaborazione con la Scuola Andina di Penas, una ora di auto da Huata, con scalate oltre i seimila metri dell’Illampu e dell’Illimani e il famoso Trekking del Chorro.
“Sono sicuro che il progetto prenderà piede soprattutto adesso che è stato inserito nel piano di sviluppo comunitario. Tra qualche hanno turisti da tutto il mondo verranno a conoscere le meraviglie di Huata”. Padre Leo è fiducioso di vedere compiuto il suo sogno. C’è ancora molta strada da fare ma già da questo anno, con il nostro aiuto, ci apriremo al turismo italiano e internazionale contattando agenzie del settore. La casa di Chuquinapi sarà anche sui più importanti siti di prenotazione online aprendo così le proprie porte anche ai privati.
Immaginate di essere sulle rive del Titicaca, un posto magico tra campi coltivati e natura incontaminata dove mai un turista ha messo piede. Voi siete i primi. Non è questo ciò che ogni viaggiatore sogna? Ma venire a Santiago de Huata non significa solo fare vacanza, è anche fare qualcosa di buono per la gente di Santiago e per se stessi. Soggiornare qui vuol dire conoscere direttamente le facce di Victor, Luisa, Romer, Jaime, Haide, Delshi, di chi lavora al progetto e ci crede perché questo rappresenta il loro futuro.
Adesso manca solo che ci veniate a trovare. Se per quest’anno la vostra meta è la Bolivia, sarete i benvenuti!
Per chi è interessato può contattarci direttamente al nostro indirizzo email. Per conoscere gli sviluppi del progetto seguiteci su No Borders Magazine e sul mio blog.
Buon viaggio a tutti, vi aspettiamo a Santiago de Huata.
Fabio Marzi
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email: fabiomarzi1984(@)gmail.com
Ecco qualche lettura consigliata per iniziare a conoscere la Bolivia e l’America Latina:
“Le Ande incontrano l’Amazzonia” di Anna Maspero
“Le vene aperte dell’America Latina” di Eduardo Galeano
“Raza de Bronce” di Alcides Arguedas